Il Grande Ayatollah Ali al-Sistani Fast Facts
CNN
—
Ecco uno sguardo alla vita del Grande Ayatollah Ali al-Sistani, il religioso sciita più influente dell’Iraq.
Data di nascita: 4 agosto 1930
Luogo di nascita: Mashhad, Iran
Nome di nascita: Sayyid Ali Husaini Sistani
Padre: Sayyid Mohammad Baqir, uno studioso di religione
Mamma: Nome non disponibile pubblicamente
Matrimonio: Informazioni non disponibili pubblicamente
Figli: Muhammad Rida al-Sistani – figlio maggiore. Numero totale di bambini non disponibili pubblicamente.
Religione: musulmano sciita
È membro di una nota famiglia di studiosi di religione e ha iniziato a studiare all’età di 5 anni.
Al-Sistani ha scritto molti libri e trattati sulla legge e la vita islamica.
Durante il regime di Saddam Hussein, Sistani è stato per molti anni agli arresti domiciliari.
Raramente fa interviste o viene visto in pubblico.
1952 – Sistani si trasferisce nella città santa di Najaf, in Iraq, per studiare lì con i religiosi sciiti.
1990 – Viene scelto da altre figure religiose per guidare un’importante rete di scuole a Najaf.
set 2002 – Emette la sua prima fatwa politica, esortando i musulmani a unirsi e difendere l’Iraq dagli aggressori esterni.
aprile 2003 – Gli arresti domiciliari di Sistani vengono revocati dopo l’invasione dell’Iraq guidata dagli Usa. Sistani emette la sua seconda fatwa politica, esortando il popolo iracheno a rimanere neutrale ea non interferire con le forze statunitensi.
3 giugno 2004 – Sistani appoggia il nuovo governo iracheno. Dice che il nuovo governo manca di “legittimità delle elezioni” e non rappresenta “in modo accettabile in tutti i segmenti della società e delle forze politiche irachene. … Tuttavia, si spera che questo governo dimostrerà la sua efficienza e integrità e mostrerà determinazione a svolgere gli enormi compiti che gravano sulle sue spalle”.
3-26 agosto 2004 – I combattimenti travolgono la città di Najaf. I miliziani fedeli al religioso iracheno Muqtada al-Sadr hanno combattuto le forze statunitensi per il controllo dell’area.
6 ago 2004 – Sistani, che lascia raramente la sua casa a Najaf, si reca a Londra per curare problemi cardiaci.
25 ago 2004 – Sistani torna in Iraq e inizia a negoziare un cessate il fuoco a Najaf. Prima del suo ritorno chiede a tutti gli iracheni di “marciare verso Najaf per salvare la città”.
26 ago 2004 – Arriva nella sua casa di Najaf, dove lui e Sadr raggiungono un accordo per porre fine alle violenze nella regione.
13 febbraio 2005 – I risultati delle elezioni del 30 gennaio 2005 in Iraq vengono pubblicati. Al primo posto c’è la United Iraqi Alliance di Sistani, con oltre quattro milioni di voti.
dicembre 2008 – Sistani appoggia la proposta di ritiro delle truppe del governo iracheno e dell’esercito americano.
gennaio 2009 – Rilascia una dichiarazione in cui esorta gli iracheni a votare alle imminenti elezioni provinciali, ma afferma di non approvare alcun candidato.
marzo 2011 – Per esprimere la sua insoddisfazione per i leader politici iracheni, Sistani si rifiuta di incontrarli.
marzo 2013 – Sistani emette una fatwa che proibisce di spargere sangue iracheno, in particolare sangue sunnita.
13 giugno 2014 – Attraverso il suo rappresentante, Sistani fa appello ai suoi seguaci affinché si uniscano alle forze di sicurezza nella lotta contro i militanti dell’Isis. “I cittadini che sono in grado di portare armi e combattere i terroristi… dovrebbero fare volontariato e unirsi alle forze di sicurezza per raggiungere questo santo scopo.
11 maggio 2018 – In vista delle prime elezioni parlamentari dalla sconfitta dell’Isis, Sistani esorta gli elettori a imparare dal passato e a non rieleggere legislatori “corrotti”. A differenza delle elezioni passate, non insiste che tutti si allontanino e votino per garantire una solida presenza sciita alle urne.
13 luglio 2018 – Mentre le proteste si diffondono in tutto il sud dell’Iraq per la mancanza di lavoro e servizi governativi, Sistani esorta le autorità ad affrontare le denunce, ma chiede anche proteste pacifiche.
16 gennaio 2020 – Subisce un intervento chirurgico di successo per un femore rotto.
6 marzo 2021 – Incontro con papa Francesco durante la prima visita in assoluto del pontefice in Iraq.