Le azioni europee scivolano mentre gli investitori attendono i dati economici statunitensi
I titoli azionari europei sono scesi in apertura giovedì mentre gli investitori guardavano avanti al rilascio di dati economici cruciali che aiutano a determinare se la Federal Reserve combatterà l’inflazione persistente con aumenti dei tassi di interesse più rapidi e più elevati.
Lo Stoxx 600 a livello regionale è sceso dello 0,4%, il Dax tedesco dello 0,1% e il Cac 40 francese dello 0,4%. Il FTSE 100 di Londra ha perso lo 0,6%.
In un’udienza di due giorni a Washington, il presidente della Federal Reserve Jay Powell ha affermato che la banca centrale americana è disposta a tornare ad aumenti dei tassi di interesse più aggressivi, ma ha sottolineato che “nessuna decisione” è stata ancora presa.
I mercati azionari e obbligazionari hanno iniziato a scontare un aumento di mezzo punto percentuale a marzo, ma sono in attesa di dati economici critici come i numeri sui salari non agricoli di venerdì, che riveleranno se l’economia ha iniziato a raffreddarsi.
A gennaio, sono stati creati inaspettatamente 517.000 posti di lavoro, suscitando la preoccupazione degli investitori per l’entità degli aumenti dei tassi e la retorica aggressiva della Federal Reserve.
“Buone notizie macro equivalgono a terribili notizie di mercato”, ha affermato Florian Ielpo, responsabile del gestore di portafogli macro e multi-asset di Lombard Odier Investment Managers. Ha aggiunto che una lettura elevata “confermerà che è necessario di più per frenare il dinamismo nel mercato del lavoro. Il motivo per cui abbiamo visto grandi numeri il mese scorso è dovuto alla creazione di posti di lavoro nei servizi, che è più lenta a reagire rispetto all’industria. Quando sarà difficile dirlo”.
I contratti future statunitensi per la blue-chip S&P 500 sono scivolati dello 0,3%, mentre quelli che seguono il Nasdaq sono scesi dello 0,5%.
I rendimenti dei titoli del Tesoro USA a due anni, che sono più sensibili alla politica monetaria, sono scesi di 0,02 punti percentuali al 5%, mentre i titoli decennali sono saliti di 0,01 punti percentuali al 3,99%. I rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni sono aumentati di 0,05 punti percentuali al 2,68%.
L’indice del dollaro, che misura il biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute simili, è sceso dello 0,2%.
In Asia i mercati sono rimasti in sordina, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in calo dello 0,6% e il CSI 300 cinese in calo dello 0,4%. Ciò ha fatto seguito a dati sull’inflazione cinese più deboli del previsto, con i prezzi al consumo in aumento dell’1% e i prezzi alla produzione in calo dell’1,4%, il dato più basso da novembre 2020.
Nelle materie prime, il greggio Brent è sceso dello 0,3% a 82,40 dollari mentre il WTI, l’equivalente statunitense, è sceso dello 0,4% a 76,37 dollari.